sponsorIl territorio casentinese è costellato di piccoli paesi, ognuno con una propria tradizione, una propria cultura, una propria storia.
C’è un legame unico e forte fra l’uomo e questi borghi che si manifesta nella cultura della gastronomia e che ancora oggi esiste e tiene in vita questi luoghi.
La Sagra delle Sagre vuole riunire il meglio delle sagre casentinesi, quelle più amate e caratteristiche, eredi dei veri sapori del territorio e vuole essere un evento di promozione del centro storico di Bibbiena. Un pezzo di Casentino in ogni angolo del paese, alla scoperta di sapori e gusti di un’antica tradizione e dell’eterogeneità culinaria di questo angolo di Toscana. La degustazione dei piatti delle sagre sarà accompagnata dalla degustazione di vini selezionati da enoteche locali.

1 Rimbocchi Pane
Diciamo pane al pane, se è vero che non si vive di solo pane, tutti i guai son guai, ma quello senza pane è il peggiore e tutti i dolori col pane son buoni. Certo il pane sciapo non è pane per tutti i denti, ma se sei curioso, lassù a fondo valle tra i monti verdi e il fruscio del fosso Corezzo, troverai pane per i tuoi denti e un sapore semplice e unico dolce come quello di una mano che ti Rimbocchi le coperte.

2 Corezzo Tortello di patate alla lastra
Silenzio! Parla Sua Maestà! “Ho saputo che alcuni di voi ancora mi confondono con quadrati di spoglia dalle forme improbabili, camuffati con erbe, carni, verdure, aromi vari, agghindati con sughi, fiorellini, rucole e altri orpelli. Ognuno segua la via che desidera, non sarò certo io a venire da voi. Ma se volete scegliere sappiate che un re è quadrato, ha la pelle né troppo molle né troppo dura, il suo animo è il frutto della terra e si offre alla sua gente senza paura di bruciarsi.

3 Faltona Gnocchi (solo il sabato)
Sono state anche tue le mani svelte che mi hanno preso dalla spianatoia della nonna, della zia, della mamma, di qualche donna dalle mani abili, e mi hanno mangiato crudo, girando la testa di lato per non farsi scoprire. Di solito non ti sei mai fermato a uno. Figurarsi vederci davanti in un piatto col sugo, uno dietro all’altro, come tanti topini in fila: tu, pifferaio che ci fa sparire tutti.

3 Bibbiena Maiale Grigio del Casentino (solo la domenica)
Quando finirai la degustazione, / questo nostro incontro senza litigio, / tu rendimi poi almen soddisfazione: / Ricordati di me che sono il Grigio, / l’omo mi allevò e l’omo sì mi aggiustò, / non nasco già prosciutto per prodigio, / come te io fui vivo, e ben si ragionò: / perciò il consumo mio dev’esser ligio.

4 Partina Raviolo alle erbe e ricotta
Lo ammetto: ho il cuore tenero. Sarà per le foglie di spinacio ancora giovani, sarà la breve cottura che intenerisce le fibre, sarà la finezza con cui sono state sminuzzate, sarà la ricotta prima setacciata e quindi amalgamata alla verdura? Non solo, è merito della mano cortese che ha fatto tutto ciò e che mi ha preparato per corpo una sfoglia gialla di uova e farina. E infine, sempre la mano che conosce la mia raffinatezza , ha deciso di adornarmi anche con un velluto di ragù.

5 Lonnano Scottiglia (solo il sabato)
Eh sì, mi rammento ancora del vecchio Beppe che parlava di quella lepre, e di come Gino scrollava la testa, e Piero che si riempiva il bicchiere di rosso; mentre Riccardo detto “Lichio” metteva nella padella al fuoco un pezzo di pollo portato dalla Pierina. Altri tempi, quando i pochi avanzi di uno uniti a quelli di un altro facevano un pasto per tutti. Certo, ci voleva la mano capace di preparare tutto al meglio e la sapienza contadina. Ancora oggi ci vogliono, forse non tutto è perduto.

5 Soci Baccalà (solo la domenica)
Vengo da mari molto lontani da qui, però mi piacciono questi posti d’appennino. Ancora ho addosso il sapore delle acque salate che ho attraversato, è il sale che mi permette di mantenermi ancora in forma, di conservare i miei mille segreti marini. In Portogallo dicono di me che esistono 366 ricette e che una donna le deve conoscere tutte prima di sposarsi. Capirete allora perché chi mi chiama pesce povero rischia solo di fare la figura del baccalà.

6 Memmenano Uovo
Mi muovo in ogni nido della cucina, rotolo tra un primo e una torta, piroetto e divento dolce o salato, mi strapazzo e rimango fresco, se faccio una frittata è tutt’altro che danno, mi monto la testa e resto umile, sono nudo eppure mi dicono che con la camicia faccio un figurone, col sale sono il favorito di Dante; mi benedicono, mi usano per cucire, mi fanno di cioccolata… sempre fresco e nuovo, a parte il solito vecchio dubbio che non mi levo dal guscio: È nato prima l’uomo o la gallina?

7 Chiusi della Verna Tartufo
Sono burbero, lo so, e sta bene così. La mia faccia parla chiaro, il mio cuore ancora di più. Odoro di terra, di mondo nascosto, sono lontano dai vostri luccichii. No, proprio non mi piace quando vengo messo sopra un piatto qualunque per renderlo prelibato, in un ristorante coi lustrini: non mi si sciupa così. Anzi, la verità è che per voi umani non sarebbe nemmeno tanto onesto mangiarmi, non avete nessun merito nel trovarmi, vi dovete servire del tartufo del cane… E sia: per questa volta farò un’eccezione: ma badate bene, trattatemi con rispetto!

8 San Piero Polenta di castagne con ricotta (solo il sabato)
Questo matrimonio di aromi armoniosi ha una lunga storia. Era ottobre quando la castagna cadde col riccio, venne la mano a raccoglierla e forse la stessa mano la mise per una ventina di giorni a essiccare sopra il fuoco, il frutto poi venne spogliato, tostato, quindi macinato e raffinato. Acqua sul paiolo, farina che scende come neve e braccia a rumare, quindi ancora riposo. Ora è pronta: la pulenda è già all’altare, quando, vestita di bianco, arriva lei: la ricotta. Una coppia deliziosa.

8 Corsalone Frittella (solo la domenica)
A prima vista sono solo una pallina d’impasto messa a friggere e addolcita, eppure scoprirete che sono un antidoto al tempo: mangiandomi ritornerete ad avere dieci anni. È una miscela di profumo forte e antico, come quello dei giorni di festa della vostra infanzia, e lo zucchero che vi rimarrà sui polpastrelli sarà irresistibile da non leccare. L’allegria ci accomunerà: una dietro l’altra, me e le mie sorelle, quasi gemelle, meglio delle caramelle, anche per voi, donzelle magre e snelle, vi renderem ancor più belle, noi: dalle bacinelle alle padelle, prima pastelle e poi frittelle.

Le Cantine
E se tenteranno d’ubriacarvi con ampollosità e francesismi; e se tenteranno d’impressionarvi con tecnicismi e cerimonie boriose; allora, semplicemente, osservatemi, annusatemi e assaggiatemi. Scoprirete l’uguaglianza nella differenza: si muta di terra in terra, di pianta in pianta, di clima. È nel mio corpo e nel mio animo che si tramandano le storie di campagne, di contadini, di fatica, di pioggia, di legno, di stagioni, d’incontri e di tutto quello che con il mio sapore vi saprò evocare.

Per l’occasione le attività commerciali del centro storico saranno aperte fino a tarda notte.
Spettacoli musicali in Piazza Matteotti e in Piazza Tarlati completeranno il programma.

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